Il Cisternone

cisternone

II sec. d.C.

I resti del cosiddetto “Cisternone”, all’incrocio tra via Ardeatina e via Tripoli sono effettivamente relativi ad una cisterna a più ambienti di età imperiale romana. La struttura è formata da un grande ambiente rettangolare sostenuto da tre pilastri interni in blocchi di pietra e all’esterno dotato di contrafforti in calcestruzzo tipici di questo genere di opere. Questi elementi di rinforzo servivano a contenere la spinta della grande massa d’acqua che la cisterna poteva contenere. Al di sopra dell’estradosso delle volte di copertura si osserva la presenza di un pavimento in cocciopesto relativo ad un secondo piano calpestabile. La struttura non era isolata ma era inserita in un complesso residenziale di cui rimangono resti consistenti lungo il margine della falesia, sotto le costruzioni moderne. Tra le strutture riconoscibili è parte di un impianto termale che probabilmente era servito propria dalla conserva d’acqua del “Cisternone”. Nel Settecento il rudere, posto all’interno dei giardini di Villa Corsini, fu riadattato a casino di sosta e ristoro di un tipo in quel periodo detto “Coffee House”.

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